giovedì 10 febbraio 2011

Rassegna stampa sull'incontro del 9 febbraio


dal Corriere della Sera 10 febbraio

La Resistenza di tutti gli italiani


La presentazione I libri di Aldo Cazzullo e di Avagliano-Palmieri «Non c' è futuro se si bistratta la memoria»

Raramente le presentazioni di libri sono tanto intense, vere, cariche di testimonianze. Così è stato, ieri sera, per il dibattito che ha visto protagonisti il libro di Aldo Cazzullo «Viva l' Italia. Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra nazione» (Mondadori) e quello di Mario Avagliano e Marco Palmieri «Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945» (Einaudi). Due libri e una location d'eccezione: la Casa della Memoria e della Storia. Con gli autori, sono intervenuti Massimo Rendina e Walter Veltroni. «Il libro di Cazzullo - spiega Massimo Rendina, presidente dell' Associazione partigiani d' Italia della Provincia di Roma - è una sorta di affresco che unisce il Risorgimento con la guerra di Liberazione, dove troverete aneddoti, personaggi e molte cose sconosciute». L' incontro, intervallato dalle letture di Claudio Bigagli, è stato moderato da Cesare Pinelli: «Questi due libri segnano uno spartiacque: non si può guardare al futuro se si bistratta la memoria storica».
Libri, aggiunge Veltroni, che ricordano «qualcosa di spiacevole: gli errori degli italiani». «Se si perde il senso della propria storia - continua Veltroni - si finisce con l' essere privi della voglia di futuro. Un presente che non ha memoria della storia si presta ad altre catastrofi. E si arriva a dire che ci vuole meno ad educare un cane che un bambino rom, si arriva a denigrare la Resistenza».
Nel libro di Cazzullo appare chiaro come la Resistenza sia «patrimonio dell' intera nazione»: «Fu fatta dai militari - commenta Aldo Cazzullo - dai sacerdoti, dai militari, dagli aristocratici e anche dai comunisti».
I due autori invertono la rotta: «I libri come il nostro e quello di Cazzullo - sottolinea Mario Avagliano - ritornano alle fonti e vengono visti come revisionisti. La costruzione di una Italia buona che per colpa dei cattivi tedeschi si è resa complice delle persecuzioni è falsa e lo dicono i documenti, le lettere, le storie che abbiamo raccolto nel nostro saggio».
Conclude Cazzullo: "Noi italiani abbiamo la tendenza ad auto-assolverci per il fascismo, ma tendiamo anche ad auto-denigrarci. L' Italia, anche nei momenti più bui, è stata sempre una sola». No, dunque, alla retorica del Bel Paese. E sì a un' ipotesi: che gli italiani siano intimamente legati all' Italia più di quanto loro stessi siano disposti ad ammettere.
De Santis Simona, pagina 16, (10 febbraio 2011) - Corriere della Sera




venerdì 17 dicembre 2010

9 febbraio: i libri di Cazzullo e Avagliano-Palmieri, con Rendina e Veltroni

Il  9 febbraio, ore 18,30, alla Casa della Memoria abbiamo presentato insieme all'ANPI i libri di A.Cazzullo, "Viva l'Italia!", e di M.Avagliano-M.Palmieri, "Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945".

Oltre agli autori, hanno parlato Massimo Rendina e Walter Veltroni.
Claudio Bigagli ha letto alcuni brani.

Con una partecipazione di pubblico inaspettata, si è parlato di memoria nazionale superando i consueti lamenti sull'identità debole: che sia debole lo sappiamo da tempo, e ripeterlo suona oggi strumentale; il problema è darle senso, come abbiamo cercato di fare nel dibattito.

Del libro di Cazzullo, è possibile leggere il primo capitolo sul sito della Mondadori libri


martedì 16 novembre 2010

La democrazia italiana: parliamone insieme

Il nostro ultimo incontro è consistito in una discussione fra noi sul tema della democrazia italiana, che abbiamo tenuto mercoledì 15 dicembre alle ore 19 nella sede del Consiglio italiano del Movimento europeo, Piazza della Libertà 13, quarto piano.
Scambiandoci gli auguri, che estendiamo anche ai lettori del blog, abbiamo parlato delle iniziative per il 2011.

***
Il dibattito sulla democrazia italiana è da tempo bloccato fra la tesi del regime e la tesi della onnipotenza del leader e del governo usciti vincitori dalle elezioni. Il dibattito è bloccato, perché la cosa piace molto a chi sostiene l'una tesi come l'altra. Eppure sono tutte e due prive di fondamento. Noi viviamo sì in modo accentuato l'ondata populistica che attraversa le vecchie democrazie occidentali, per avere un Presidente del Consiglio e partiti di maggioranza che ripetono e soprattutto praticano la tesi che la "maggioranza prende tutto".
Ma le ragioni per cui il Parlamento ha smesso di legiferare e lo stesso Governo agisce solo attraverso il Ministro dell'Economia non c'entrano col populismo, hanno casomai a che vedere con vicende istituzionali molto più risalenti.
E soprattutto finora, sottolineo finora, abbiamo un arsenale di contropoteri assolutamente invidiabile, e che nella gran parte dei casi fanno il loro mestiere, dal Presidente della Repubblica alla Corte costituzionale, dai giudici alle autonomie locali, dalle autorità indipendenti alla Banca d'Italia, per non parlare del Presidente della Camera.
Abbiamo quindi, dal punto di vista istituzionale, una democrazia molto conflittuale, non una democrazia che si va lentamente spegnendo (tesi del regime) o che è preda di usurpatori della volontà popolare.
Ripristinare il senso delle proporzioni rispetto a quanto sta avvenendo sarebbe mestiere ingrato se fossimo in ambiente mediatico. Ma almeno tra noi possiamo chiederci: possibile che nel discorso pubblico le due tesi continuano a monopolizzare l'attenzione, pur senza rispecchiare affatto la realtà? Non sarebbe urgente partire da dati di fatto, anziché da favole?

mercoledì 8 settembre 2010

20 ottobre: Né uniti né divisi


Mercoledì 20 ottobre alle 18 abbiamo presentato il libro di Marcello Fedele Né uniti né divisi. Le due anime del federalismo all'italiana, ed. Donzelli, 2010.

L'incontro si è tenuto alla Libreria Feltrinelli, via V.E.Orlando, 78/81.

Sono intervenuti Luca Antonini, Linda Lanzillotta, Francesco Merloni, Massimo Villone.
Era presente l'autore.


Siamo entrati nel terzo millennio ma restiamo il paese dei mille campanili. I comuni erano 8382 nel 1871 e oggi se ne contano più di ottomila, mentre le province sono quasi raddoppiate. Negli anni settanta sono arrivate le regioni, seguite da centinaia di comunità montane e da migliaia di organismi minori.
Troppo Stato, troppi costi della politica. Sfuggiremo mai alla trappola del localismo in cui a suo tempo cadde anche il processo unitario? Non è detto.
L’attuazione del Titolo V sta moltiplicando le ragioni di conflitto tra i diversi poteri locali, oltre che tra autonomie e Stato. Un intreccio del genere non esiste nel federalismo europeo, che ovunque subordina il localismo ai governi regionali. Si ritrova invece in Brasile o in Messico, dove i comuni sono costituzionalmente garantiti.
Quale direzione prenderà da noi il cambiamento? Prevarrà il centralismo di Tremonti tipico del federalismo tedesco e austriaco, oppure il municipalismo di Bossi presente nel modello latino-americano?
Per ora queste due prospettive politiche si sono rafforzate reciprocamente, ma la partita più importante è ancora in corso, perché la riforma non entrerà a regime prima del 2016.
Benvenuti, dunque, nel nuovo decennio, incerto e inevitabilmente conflittuale. Saranno solo i prossimi anni a dirci quale delle due anime è destinata a prevalere. Oppure se entrambe saranno costrette a capitolare.

venerdì 21 maggio 2010

Presentiamo "L'università per tutti" il 24 giugno


In collaborazione con l'Università di Castel Sant'Angelo, il 24 giugno alle ore 17,00 in corso Vittorio Emanuele 217 nell'Aula Magna dell'Istituto Cattaneo, presentiamo il libro di Andrea Graziosi, "L'università per tutti. Riforme e crisi del sistema universitario italiano", il Mulino, 2010.

Presentano il libro:
  • il prof. Giacinto Della Cananea, Università di Napoli Federico II
  • la prof.ssa Maria Rosaria Marella, Università di Perugia
  • l'on. Marco Meloni, Responsabile Università PD

Coordinerà il dibattito il prof. Francesco Riccobono, Università di Napoli Federico II. 

domenica 7 febbraio 2010

16 marzo: quale rapporto fra giustizia penale e politica

Il tema del nostro incontro ha riguardato il rapporto giustizia penale-politica (come potete vedere dalla locandina qui sopra). Questi i relatori:

  • Renato Borzone, Vicepresidente dell'Unione delle Camere penali
  • Glauco Giostra, Professore di Procedura penale all'Università Sapienza di Roma
  • Giovanni Salvi, Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma
Ha coordinato il dibattito l'avv. Cataldo Intrieri.
L'incontro si è tenuto martedì 16 marzo alle ore 18 alla Casa della Memoria, via S.Francesco di Sales 5.



mercoledì 23 dicembre 2009

I diritti delle donne nell'UE, martedì 26 gennaio

Il nostro incontro, dedicato al libro "I diritti delle donne nell'Unione europea", ha avuto luogo martedì 26 gennaio, ore 17, presso la Casa della Memoria e della Storia, in via San Francesco di Sales 5 (presso Regina Coeli).

Il libro, curato da Maria Grazia Rossilli, contiene anche una conversazione con Elena Paciotti, ed è pubblicato da Ediesse.

E' stato presentato da Marcella Corsi, economista, e da Alessandra Righi, demografa, con la presenza della curatrice. Ha coordinato Giancarla Babino, del Circolo Cattaneo.

venerdì 9 ottobre 2009

La lezione di Adriano Olivetti

Mercoledì 11 novembre alle 18 abbiamo presentato il libro di Sergio Ristuccia "Costruire le istituzioni della democrazia. La lezione di Adriano Olivetti, politico e teorico della politica", Marsilio 2009, con gli interventi di Andrea Bixio, che insegna Sociologia alla Sapienza, e Augusto Cerri, costituzionalista.

L'incontro si è svolto alla Casa della Memoria e della Storia, in via San Francesco di Sales 5, dietro Regina Coeli.

Per il Circolo Cattaneo è stata un'occasione particolare, considerata la continuità di pensiero fra Carlo Cattaneo e Adriano Olivetti.